Fa discutere la decisione da parte di Gtt di applicare le riduzioni economiche, in base al proprio Isee, solamente agli studenti che vivono a Torino e non a quelli che vivono nella cintura. 

I prezzi degli abbonamenti “Giovani Under 26” sono di quattro categorie.

La “A” ha un costo di 156 euro ed è valida per i residenti in Torino o domiciliati a Torino con contratto di locazione regolarmente registrato o universitari domiciliati in residenze universitarie e che hanno una Isee fino a 12mila euro.

La “B”, invece, costa 178 euro ed è valida con gli stessi parametri della “A” ma con Isee tra 12mila e un centesimo e 20mila euro. 

La “C”, ha un costo di 208 euro, ed è valida con gli stessi parametri delle prime due ma per gli studenti con Isee che va da 20mila euro e un centesimo fino a 50mila euro.

Chi invece non ha questi requisiti gli tocca pagare i 258 euro standard, ovvero il massimo possibile.

“Mio figlio abita a 50 metri dal confine con Torino, ma siamo sotto Venaria - spiega Livio Bonassin, un genitore, su Facebook - Mio figlio pensava di poter pagare con riduzione e invece è un discriminato, che non ha un briciolo di riduzione, e paga ben 50, 80 e 100 euro in più rispetto alle altre fasce e rispetto a coloro che risiedono a Torino per studi universitari. E’ ingiusto”.

Stesse polemiche anche in tutto l’hinterland Torinese, anche se dal Comune di Torino fanno sapere come sia stata una scelta “condivisa e spiegata” durante gli incontri in Agenzia per la Mobilità Regionale e come, con questa nuova proposta, gli studenti vanno a risparmiare. Perchè prima pagavano 261 euro l’abbonamento 10 mesi e 295 quello 12 mesi. Oggi, invece, costerà 258 euro 12 mesi.

Forza Italia ha già preso posizione: “E’ una vera beffa la nuova riforma tariffaria di Gtt, Ci saremmo aspettati una presa di posizione da parte del sindaco di Venaria, ma forse è meglio non disturbare la collega sindaca grillina Appendino. Falcone trovi le risorse necessarie per venire incontro a questi giovani e permettere loro di pagare come i pari età torinesi, ovviamente previo controllo della propria Isee”.