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Nel mese di aprile 2024, due minorenni - di 13 e 14 anni - avevano danneggiato e rubato tre telecamere di videosorveglianza comunale installate nella zona del sottopasso ferroviario di via Pietre ad Alpignano.

«L'azione, oltre al danno economico arrecato all'ente per un ammontare di qualche migliaio di euro, destinato ad essere interamente risarcito dalle famiglie degli interessati, ha soprattutto privato la collettività di un importante strumento per garantire il monitoraggio e il contrasto di illeciti in una zona molto sensibile dal punto di vista della sicurezza urbana», sottolinea il sindaco Steven Palmieri.

Un'attenta indagine condotta sul campo dagli stessi operatori della Polizia Locale, congiuntamente all'analisi di alcuni filmati di videosorveglianza, ha portato al riconoscimento, nonché all'identificazione dei responsabili del fatto-reato nelle abitazioni dei quali, a seguito di perquisizione domiciliare disposta dall'Autorità Giudiziaria sono state recuperate due delle tre telecamere sottratte. 

Come già avvenuto in passato, il Comando, facendosi carico della Delega ricevuta dalla medesima Procura, ha dato corso un percorso riparativo durato circa 2 mesi, con l'obiettivo primario di ricucire la relazione tra chi compie il reato e la comunità, attraverso l'apprendimento e l'acquisizione di nuove competenze da impiegare e dispiegare nella rigenerazione di spazi comuni precedentemente vandalizzati o negletti. Questo modello alternativo di giustizia, che ha luogo fuori dalle aule dei tribunali e scaturisce da un protocollo d'intesa fra Giustizia e Operatori, nel contesto alpignanese si è concretizzato grazie all'apporto del Gruppo Pittorico Pinzi e particolarmente della sua Presidente, la quale ha accolto questi ragazzi insegnando loro personalmente i primi rudimenti della pittura murale. L'intera attività si è svolta sotto l'attenta supervisione di un tutor qualificato messo a disposizione dall'Istituto Comprensivo Tallone di Alpignano.

Lo scorso 6 dicembre 2024 il Comando di Polizia Locale di Alpignano ha portato a termine il terzo progetto di“Giustizia Riparativa”, con protagonisti i due minorenni.

«Ecco come il fatto-reato diventa un'occasione positiva per rafforzare i legami sociali e per creare una rete tra le varie istituzioni presenti sul territorio: in primis gli incontri, preliminari e finali, hanno reso possibile un confronto diretto e aperto fra tutte le parti, improntati all'ascolto e al riconoscimento reciproco. In seconda istanza, la necessità di analizzare a fondo le ragioni che hanno portato al fatto-reato per maturare una consapevolezza delle conseguenze di tutte le azioni compiute a discapito della comunità, ha fatto emergere da un lato l'incapacità di gestire la noia e di finalizzare il tempo libero quali fattori scatenanti, dall'altro ha aperto una finestra verso la preservazione del bene comune», sottolinea il comandante della municipale, Diego Guarnaschelli. 

Logica conseguenza del progetto condiviso è stata la rinnovata sinergia fra l'Amministrazione, le famiglie, il mondo scolastico e quello delle Associazioni territoriali, con il Comando di Polizia Locale nel ruolo di ponte fra le diverse istanze. A suggello del percorso di Giustizia Riparativa e con il parere favorevole dell'Amministrazione, sono stati realizzati due murales, uno dei quali a ripristino del “Muro della Metamorfosi” di Piazza Robotti, sbocco di un precedente progetto riparatorio ma deturpato con separato atto criminoso; il secondo murales è stato inaugurato presso l'Asilo nido “Don Minzoni”, mentre la terza opera si trova presso la sede dell'Associazione AU.DI.DO.