E’ stato un pomeriggio di grande festa, quello di sabato, nella casa della signora Anna Dellavalle, neo centenaria.
Nipoti e parenti l’hanno festeggiata nella sua abitazione assieme al sindaco Claudio Gambino, al capogruppo Giuseppe Ponchione e al parroco di Borgaro, don Stefano Turi, che l’hanno omaggiata di una targa e di un mazzo di fiori.
“Ad Anna Dellavalle per il suo centesimo compleanno, i migliori auguri e congratulazioni dalla comunità borgarese”, si legge nella targa.
Nata a Pocapaglia, in provincia di Cuneo, il 20 ottobre del 1918, “Nonna Anna” è a Borgaro dal 1997, prima di aver abitato dal 1943 a Torino, quando si è sposata con Umberto e con il quale ha avuto il suo unico figlio Pietro - conosciuto da tutti come Franco - entrambi scomparsi: il primo nel 1987, il secondo a luglio.
Prima di soffiare le candeline, assieme anche alla nuora Sabatina, alla nipote Alessandra e alla pronipote Beatrice e alle quattro generazioni della sua famiglia, si è un po’ ripercorsa la storia della sua vita, con “Nonna Anna” che ha ricordato, con una grandissima lucidità, l’aver iniziato a dare una mano in casa già a quattro anni, assieme agli altri quattro fratelli, visto che il “papà aveva una falegnameria a Sommariva Perno e il lavoro in casa era davvero tanto”, ricorda la neo centenaria.
Nella sua vita, anche le esperienze in una panetteria a Lucento a 12 anni, prima di dare a lungo una mano in una famiglia che aveva un negozio e un banco alimentare di formaggi.
“Ho sofferto la fame, come tutti, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma sono ancora qui, nonostante gli acciacchi”, racconta con un velo di malinconia, spezzato da qualche risata.
Tra le sue grandi passioni, il canto e la poesia. Quest’ultima in particolare, visto che, come ricorda la nipote Alessandra, ancora oggi ha un quaderno dove scrive poesie con una bellissima calligrafia.
"E' stato un onore e un privilegio presenziare a questa particolare ricorrenza - commenta il Sindaco Claudio Gambino - visto che non capita tutti i giorni. Ho potuto capire, dagli occhi, dalle emozioni e dalle parole della signora Anna, cosa sia significato vivere nell'epoca della Guerra, dei sacrifici, di situazioni che oggi non possiamo né comprendere né pensare. E' stata un'esperienza che personalmente mi ha arricchito molto".