Nelle scorse ore, personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino ha provveduto, a seguito di espulsione prefettizia e decreto del Questore di accompagnamento immediato alla frontiera, al rimpatrio di un cittadino albanese: il provvedimento è stato convalidato dal Giudice di Pace di Torino.
L’uomo, già espulso e rimpatriato nel 2013, era stato successivamente arrestato e condannato nello stesso anno per violazione del divieto di reingresso. Rientrato successivamente in Italia, aveva ottenuto nel 2018 un permesso di soggiorno perché sposato con cittadina italiana. Tuttavia, lo straniero è stato responsabile successivamente di altri reati che destano un particolare allarme sociale.
Infatti, nel giugno 2019 è stato arrestato dagli agenti di polizia per tentato omicidio nei confronti di un cittadino italiano, ex dipendente del bar della moglie. Aveva afferrato un coltello da cucina di 34 centimetri e lo aveva colpito con due fendenti al ventre, provocando due ferite sanguinose, che richiedevano un intervento d’urgenza al Cto. I due uomini avevano avuto una discussione la sera prima presso i Murazzi con l’italiano e la propria compagna. Questi ultimi si erano presentati la mattina successiva al bar con una mazza da baseball, iniziando a distruggere una vetrina. Lo straniero, pertanto, era uscito armato di coltello e aveva colpito l’aggressore lasciandolo al suolo sanguinante e continuando a colpirlo con calci e pugni, mentre la fidanzata del ferito provava ad allontanare l’albanese con la mazza da baseball. Arrivati sul posto, gli agenti delle volanti traevano in arresto l’albanese per tentato omicidio.
L’anno successivo l’uomo è stato, invece, denunciato dalla moglie per diversi episodi di violenza e maltrattamenti avvenuti dal dicembre 2018, anche davanti ai clienti del bar. Atteggiamenti sempre più pericolosi nei confronti della donna, accentuati anche dal fatto che l’albanese avesse cominciato a far uso di droghe oltre ad esser assuntore sistematico di bevande alcoliche e giocatore d’azzardo. Pertanto è stata rigettata la richiesta di permesso di soggiorno presentata nel 2020.
Inoltre, viste le condanne a 1 anno e 8 mesi per lesioni aggravate della Corte d’appello di Torino del 21 luglio 2020 e la successiva condanna a 2 anni e 8 mesi per maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della moglie del 17 dicembre 2021, lo stesso è stato accompagnato a Caselle e rimpatriato.