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Al momento è una sorta di «outsider», termine che nel linguaggio sportivo ingloba chiunque non sia considerato nella rosa dei probabili vincitori di una gara.

Ma in un Conclave, ovvero il momento in cui si radunano tutti i Cardinali per eleggere il nuovo Papa, quel famoso proverbio è quasi sempre una sentenza: «Chi entra Papa, esce Cardinale».

Ed è per questo motivo che le comunità di Givoletto e Druento sperano nell'elezione a Papa del Cardinale Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa.

Perché fra i 135 Cardinali aventi diritto di voto - tutti under 80 anni - c'è anche quel «ragazzo» che è cresciuto nella frazione Forvilla di Givoletto e ha frequentato le scuole elementari e medie a Druento, diventando amico di tantissimi cittadini dei due paesi.

Era stato proprio Papa Francesco, domenica 6 ottobre 2024, al termine dell’Angelus, ad annunciare la sua elevazione a Cardinale.

Classe 1967, il Cardinale Repole dal 2022 è arcivescovo metropolita di Torino.

Docente universitario di Teologia sistematica, di Ecclesiologia e Ministero ordinato presso la Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale di Torino, dell'Istituto superiore di scienze religiose - ma anche nel biennio di specializzazione in teologia morale speciale - oltre che alla sede centrale della Licenza di Milano.

È stato ordinato prete il 13 gennaio 1992, dopo aver conseguito la maturità classica, nel 1986, al liceo Valsalice di Torino; il baccalaureato nel 1992 in Teologia presso la Facoltà di Torino; la licenza nel 1998 ed il dottorato in Teologia sistematica nel 2001 presso la pontificia Università Gregoriana in Roma.

Tra i tanti incarichi, Repole è stato presidente dell'Associazione Teologica Italiana dal 2011 al 2019 oltre che direttore della sezione parallela di Torino della Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale.

E chissà che a metà maggio 2025, quando si dovrebbe concludere il Conclave con la «fumata bianca» e l'elezione a Papa di quel «ragazzo» cresciuto fra Givoletto e Druento.