Per chi vive a Grugliasco, Villa Azzurra è da sempre considerata un luogo di dolore e sofferenza, visto che era la sede dell'ospedale psichiatrico cittadino.
Nel 1966, addirittura, la Provincia di Torino aveva persino presentato un progetto di ampliamento.
Oggi, giovedì 26 maggio 2022, Grugliasco presenta per quella stessa area un progetto di nascita di un villaggio residenziale universitario.
Da luogo di sofferenze con oltre 1500 degenti, tra cui 150 bambini ricoverati a Villa Azzurra, a un luogo di speranza e di vitalità con oltre 250 studenti universitari. Il destino dell'ex ospedale psichiatrico potrebbe cambiare grazie al progetto di edilizia residenziale universitaria presentato all'interno del V Bando Nazionale della Legge 338/2000 che stanzia 467 milioni di euro per cofinanziare interventi per la realizzazione di strutture universitarie.
Il progetto grugliaschese è stato illustrato questo pomeriggio durante l’incontro con gli organi di informazione che si è svolto direttamente sui luoghi dell'ex manicomio di Grugliasco. Una conferenza stampa di presentazione degli obiettivi di Edisu e Regione Piemonte, in sinergia con l'Asl To3, l'ateneo torinese, la Città Metropolitana, la Città di Grugliasco e la società Zona Ovest, nell’ambito degli investimenti della Legge 338.
All’iniziativa sono intervenuti il Presidente di Edisu Piemonte, Alessandro Ciro Sciretti, la Direttrice Generale della Asl To3 Franca Dall'Occo, il rettore dell'Università degli Studi di Torino Stefano Geuna e il Sindaco di Grugliasco Roberto Montà.
La richiesta è stata presentata il 17 maggio 2022 sotto il coordinamento di Edisu (individuato dal Coreco su indicazione della Regione Piemonte) che con l'Università di Torino ha costituito la 'Task Force 338'.
Il progetto prevede la realizzazione di 250 posti letto nell’ex ospedale psichiatrico di Grugliasco, destinati prioritariamente a studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi idonei al conseguimento della borsa di studio. Nuovi alloggi che risponderanno alle esigenze residenziali della “Città delle Scienze e dell’Ambiente” e ai conseguenti sviluppi legati tanto alla didattica quanto al rapporto con il mondo produttivo e della ricerca.
Gli interventi di rifunzionalizzazione e restauro dell'ex ospedale psichiatrico di Grugliasco, oltre alla sistemazione delle aree esterne con 60 mila metri quadri di aree verdi, prevedono il recupero di 10 mila metri quadri, che vedrà interessati il Palazzo Direzionale, il Palazzo D, Villa Azzurra, la Casa delle Piante e la Casa del custode. Un progetto del valore di 24.134.506 Euro, di cui 4.659.597 a carico dei richiedenti che dovrà essere completato entro il 31 dicembre 2025.
L'ex Op di Grugliasco
Aperto il 13 luglio del 1931 con il nome di “Istituto interprovinciale Vittorio Emanuele III per infermi di mente in Grugliasco” con il trasferimento di 213 donne, di cui 131 da Collegno e 82 da Torino, era gestito dall'opera pia dei Regi ospedali psichiatrici di Torino su terreni della ex provincia di Torino. Tra il 1945 e il 1948 l'ex Op ospitò il campo UNRRA n° 17 (United Nation Relief and Rehabilitation Administration). I padiglioni del grande complesso della sezione femminile degli Ospedali Psichiatrici provinciali, il grande giardino recintato, nel 1945, sono deserti: già da qualche anno le pazienti erano state evacuate altrove a causa dei bombardamenti, che di fatto avevano danneggiato alcuni edifici. Il Comando Alleato requisisce l’ospedale e nel settembre 1945 lo assegna alla Croce Rossa britannica: è urgente, difatti, in tutto il territorio italiano individuare strutture idonee a ospitare campi di transito e smistamento per le centinaia di migliaia di profughi provenienti in maggioranza dall’Europa centrale e orientale, parte dei quali era rappresentata da ebrei sopravvissuti alla Shoah. La Croce Rossa organizza e gestisce il Campo sino al 5 luglio 1946, data in cui la struttura viene presa in carico dall’U.N.R.R.A. organismo fondato nel 1943 per l’aiuto ai profughi della seconda guerra mondiale ma che supportò anche le popolazioni locali nei primi, difficilissimi anni post bellici. Tra la fine del 1946 e il 1949 il DP Camp n. 17 di Grugliasco avrebbe ospitato sino a più di 2.000 profughi, quasi tutti ebrei, costituendo la più grande struttura di assistenza dell’U.N.R.R.A. (che nel 1947 avrebbe passato le consegne all’I.R.O., International Refugee Organization) nell’Italia del nord.
A presentare il campo 17 due studentesse del liceo scientifico “Alessandro Volta” di Torino Lorenza Di Perna e Martina Pavone che hanno sviluppato un progetto di studio sul campo UNRAA.
Dal 1964 viene aperta anche Villa Azzurra. Il progetto Edisu prevede anche il recupero del famigerato padiglione, denominato manicomio dei bambini, un vero e proprio lager chiuso definitivamente nel 1979. L’imponente Villa Azzurra esiste ancora, ma versa in uno stato di abbandono. Si trova al confine fra Grugliasco e Collegno, in fondo a via Lombroso e per tanti anni è stato un luogo macabro che non somigliava né a una villa e né rimandava alle fiabe. Bambini che venivano internati perché ‘ineducabili’ e ‘pericolosi a sé e agli altri’, avevano anche tra i 3 ai 4 anni e venivano legati ai cancelli del giardino o ai termosifoni bollenti, al letto e fuori al freddo se mostravano troppa vivacità o erano ‘lagnosi’. E proprio la foto di una bimba di 10 anni, legata al proprio letto, nuda e con gli occhi rassegnati pubblicata dall’Espresso il 26 luglio 1970 aveva fatto scoppiare lo scandalo al manicomio diretto dal professor Giorgio Coda (poi processato e condannato per maltrattamenti).
All'incontro era presente anche lo psichiatra Annibale Crosignani che si è reso disponibile a raccontare le vicende dell'ex-op di Grugliasco avendoci lavorato negli anni '60 e '70 e poi diventato primario di psichiatria all'ospedale Molinette di Torino.
La presentazione del progetto della nuova residenza universitaria ha lasciato ad altri importanti temi tra cui l'avanzamento e gli importanti sviluppi del progetto di Città delle Scienze e dell'Ambient, tra cui l’Ecosistema Butterfly, la cui progettualità è stata presentata all’Expo di Dubai, un greenfield edificabile di 50.000 mq pensati per imprese ed enti di ricerca, con una roadmap già avviata di fund raising pubblico e privato e una call for interest che ha visto aderire più di 280 aziende.
L'Università di Torino ha anche illustrato le progettualità e gli interventi di riqualificazione di parte degli edifici che ospitano i Dipartimenti Universitari già presenti sul territorio, candidati ai fondi ministeriali PNRR grazie alla collaborazione e agli accordi con Città Metropolitana di Torino.
L’incontro è stato anche l'occasione per rinnovare l'impegno ad aggiornare il Protocollo di Intesa firmato a gennaio 2021 e condividere una strategia comune di raccordo con il Ministero dell’Università e della Ricerca sul piano della vision, degli atti amministrativi e dei possibili finanziamenti, al fine di sviluppare appieno le potenzialità della Città delle Scienze e dell’Ambiente.
A tal proposito è da segnalare il processo avviato dalla Città di Torino che con l'accordo di Università di Torino, Regione Piemonte, Città Metropolitana e Città di Grugliasco, mira a completare la progettazione e il finanziamento del prolungamento della Linea 15 del tram sino al campus.
Tali azioni sono parte di una strategia complessiva di sviluppo territoriale svolto dagli 11 comuni della Zona Ovest di Torino, confluito nel documento “OVEST PLAN”, destinato a individuare le principali progettualità e linee strategiche di un territorio popolato da circa 230,000 abitanti, che fa sistema per cogliere l’occasione senza precedenti offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalle risorse derivanti dalla nuova programmazione di fondi europei.