Galleria fotografica

Con una doppia ordinanza, il Comune di La Cassa ha intimato e poi fatto abbattere alla proprietaria sei querce presenti lungo il tratto nord della strada comunale di Regione Pralungo, in Cascina San Giovanni.

Palazzo Civico aveva optato per questa decisione visto che «negli ultimi anni si era verificata una occlusione della sponda del laghetto artificiale a sinistra della Cascina, arrivando da Pralungo, con conseguente riduzione del bacino di raccolta delle acque piovane. Occultando, inoltre, la visibilità del tratto in doppia curva a causa della crescita della vegetazione, questo nonostante gli interventi di potatura e decespugliamento. Durante le intense piogge, che hanno caratterizzato gli ultimi anni, sono stati causati notevoli danni al territorio, compresa la tracimazione delle acque del bacino di raccolta, rendendo il manto stradale scivoloso. Infine c'è anche il pericolo vento, che in passato ha portato a danni ingenti alle alberate. In caso di nuovi episodi di vento eccezionale, ci sarebbe un potenziale pericolo per pedoni e automobili e non sempre si può intervenire in emergenza in caso di pericolo imminente».

Ma c'è chi dice no. Come il signor Paolo Debernardi: «Vorrei invitare i cittadini a protestare per le ordinanze emesse dal Sindaco di La Cassa che imponevano l’obbligo di abbattimento di sei enormi e sanissime querce che erano presenti lungo il tratto nord della strada comunale di Regione Pralungo. Questo senza avere prima eseguito verifiche tecniche sulle loro condizioni, questi alberi sono stati abbattuti sul presupposto che erano un “costante potenziale pericolo” per la circolazione stradale. Chi frequenta la zona sa che il traffico in tale strada è irrilevante. Così si è creato un vero e proprio danno ambientale, sproporzionato a qualsivoglia rischio per gli utenti».