Assolto perché il fatto non costituisce reato.
Finisce così la vicenda giudiziaria di Alex Pompa, il giovane 19enne che il 30 aprile 2020, in un'abitazione di via De Amicis a Collegno, aveva ucciso il padre, Giuseppe Pompa, 52enne operaio, per difendere la madre, da tempo oggetto di continue minacce e violenze.
Lo ha stabilito oggi, mercoledì 24 novembre 2021, la Corte d'Assise di Torino.
Il pubblico ministero Alessandro Aghemo, lo scorso lunedì 8 novembre 2021, aveva chiesto per Alex (difeso dall'avvocato Claudio Strata) 14 anni di reclusione, motivando come il giovane abbia davvero voluto commettere l'omicidio - colpì il padre con una trentina di coltellate - senza dare la possibilità al genitore di difendersi e, ancora, avendo una reazione spropositata e differente rispetto a quella del fratello a conclusione di quella ennesima lite familiare.
Lo stesso pm aveva concesso una riduzione di pena per la seminfermità di Alex ed aveva invitato la Corte a tenere in considerazione la concessione delle attenuanti generiche per come si è comportato durante il processo e per le provocazioni subite durante quella drammatica sera.
Ancora stamattina, la madre di Alex, Maria Cotoia, aveva sperato nell'assoluzione. Che è arrivata. La donna, ai media presenti in aula, ha detto: "Quello che speravo si è realizzato. Alex ha già pagato nel corso della sua vita".