Raffica di licenziamenti alla Magna di Rivoli, da molti conosciuta anche con il vecchio nome di Osla.
Sono ben 50 i lavoratori licenziati su 90 complessivi. A denunciarlo è la Uilm.
L’azienda, acquisita nel 2018 dalla multinazionale canadese, secondo quanto riferito dai propri manager si trova in difficoltà finanziarie a causa del rallentamento del mercato automotive. Da qui la decisione di attivare un piano di riduzione dei costi che contempla l’utilizzo di un contratto di solidarietà fino alla fine del 2025, contestualmente alla prospettiva di ridurre l’organico di 51 unità.
Si tratta per la maggioranza di tecnici e ingegneri qualificati, che operano nel centro “Engineering” di Rivoli, specializzato in sistemi di illuminazione interna ed esterna per auto. Nel Torinese, l’azienda ha altri due stabilimenti produttivi, a Moncalieri e Santena.
Ieri si sono svolte le assemblee dei lavoratori, dalle quali è emersa una forte preoccupazione e la volontà di mettere in campo delle iniziative di protesta che si svolgeranno nei prossimi giorni.
Dichiarano Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, e Antonio Iofrida, responsabile Magna per la Uilm: “Per quanto ci riguarda l’impostazione proposta dall’azienda è inaccettabile. Chiediamo di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per evitare i licenziamenti, a partire dai percorsi di riqualificazione professionale con integrazione del reddito che nei mesi scorsi abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione Piemonte. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di una multinazionale che acquisisce un marchio fiore all’occhiello del territorio torinese e, dopo averne rilevato il know-how, ne delocalizza le attività all’estero. La preoccupazione nostra e dei lavoratori è molto alta, non tollereremo un ulteriore impoverimento del nostro tessuto industriale”.