Venaria e la danza sono i due grandi amori di Marco Messina, il venariese classe 1981 che a 16 anni iniziò a ballare per il Centro Danza Venaria di Laura Finicelli, arrivando poi a conquistare il palco della Scala di Milano, diventando il ballerino del corpo di ballo di danza contemporanea. 

Dal 2019 ha portato la danza nel mondo, esibendosi in teatri prestigiosi: dal Giappone alla Cina fino a Los Angeles. E sempre con la compagnia della Scala.

Per molti la vita di un ballerino si potrebbe riassumere in trucco, luci, e coreografie. Invece no. Dietro a tutto questo c’è la passione, gli allenamenti e molti sacrifici: Marco si allena più di otto ore e poi ci sono le prove prima di ogni spettacolo.   

"Non c’è nulla che io possa desiderare. In questi venti anni mi sembra di aver vissuto un sogno. Sono grato alla mia più grande sostenitrice ed ex insegnante, Laura Finicelli, insieme ai miei genitori e a tutti coloro che fanno parte del mondo della danza. A cominciare da Frederic Olivieri all’epoca direttore del Dipartimento Danza e della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala - che mi ha notato in uno spettacolo e mi ha offerto un contratto. Tra i ricordi più belli, come non citare quando ho danzato per la prima volta da solista: è stato un lungo e interminabile brivido. E come non ricordare quando ho accettato di realizzare la mia prima coreografia alla Scala…», spiega Messina.

La vita e il mondo della danza ha portato Messina in posti lontani: “Ogni posto, ogni teatro ha il suo fascino. Tra questi il Royal Ballet di Londra, il Metropolitan di New York fino in arrivare in Australia. In quei momenti mi sono sentito fiero di essere un venariese e un italiano che porta la danza nel mondo. Questo però vuol dire anche molta responsabilità». 

Ma quale messaggio vuole inviare Marco ai giovani che vogliono intraprendere questo mestiere? «Consiglio di avere molta umiltà, la capacità di ascoltare e tanta tanta passione. Ma soprattutto voglia di imparare. Ancora oggi che ho 42 anni ho l’umiltà di ascoltare e di imparare. E non è scontato».

In tutto questo, ci sono stati il lockdown e la pandemia: «Sono stati due anni molto tristi per la filiera dello spettacolo e della cultura. Due anni che hanno portato all’interruzione, ma anche è stata dura la ripresa. Fermarsi e cercare di allenarsi a casa è stato drammatico. Ma ciò che ci ha insegnato è stato il rispetto e si continua a ballare».

Tra i sogni di Marco c’era anche quello di poter tornare nella sua amata Venaria e poter ballare per i suoi concittadini. A dieci anni dalla sua esibizione, finalmente ritorna per accompagnare, la ballerina internazionale Simona Atzori, nello spettacolo «I miei vent’anni più 2», per festeggiare i suoi 20 anni di carriera: «Il 18 febbraio sarò al Teatro Concordia di Venaria Reale con due ballerini di grande talento della Scala: Simona Atzori e  Salvatore Perdichizzi. Con loro anche alcuni ballerini della SimonArte Dance Company, per portare in scena uno spettacolo che saprà emozionare tutti. Con musica, danza e il linguaggio della pittura. In questo spettacolo mi sono voluto mettere in gioco con il canto e insieme a loro racconteremo la danza. Sarà molto toccante», conclude un emozionatissimo Messina.

Silvia Iannuzzi