“Serrande abbassate e fallimenti. Così state uccidendo Venaria”; recita così lo striscione affisso questa notte dai militanti di CasaPound in Viale Buridani angolo Corso Matteotti, sul perimetro del Bar Valentino, l’ennesima attività che ha chiuso per fallimento e sarà rilevata dai cinesi.

“Una situazione allarmante” spiega Gaetano Cuttaia, referente di Casa Pound per la città di Venaria “nell’ultimo periodo molti negozi hanno chiuso i battenti ed altri si apprestano a farlo; gli effetti della crisi si fanno ancora sentire forti e chiari, la pressione fiscale è alle stelle, le incombenze derivanti dagli adempimenti burocratici che sono sempre più onerosi stanno letteralmente massacrando il commercio a Venaria e le istituzioni, come sempre, latitano. La chiusura dei negozi e la desertificazione delle aree commerciali porterà danni incalcolabili al turismo che per Venaria è un comparto di vitale importanza che potrebbe portare grande sviluppo se le istituzioni mettessero in pista delle politiche adeguate; l’assenza di un disegno chiaro su questo ambito è fonte di grandi preoccupazioni sia per i cittadini che per le associazioni di categoria e i commercianti che ancora resistono”.

“Siamo molto preoccupati per Venaria” aggiunge Matteo Rossino, responsabile provinciale del movimento della tartaruga frecciata “questa situazione disastrosa è il frutto di politiche nazionali ed europee che avvantaggiano i grandi centri commerciali e i colossi di Internet e dell’on line; una politica miope e suicida che non riconosce al piccolo commercio l’importante funzione sociale e di salvaguardia del tessuto urbano che svolge”.

“Quello che crea maggiore preoccupazione” aggiunge ancora Rossino “è l’incapacità delle istituzioni locali di far fronte a questa situazione in una città che, grazie alla presenza di un gioiello come la Reggia, potrebbe davvero diventare una punta di diamante del Piemonte. Capisco che per il sindaco Falcone sia più importante rimuovere i fiori per i Caduti della RSI, ma forse dovrebbe occuparsi della sua città”.