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Dopo il grande successo della mostra "Auto a pedali", ritorna Antonio Iorio e il suo mondo del collezionismo con l'esposizione "Quaranta biciclette e i mestieri in bicicletta”. La mostra è patrocinata dalla città di Venaria Reale e organizzata dall'associazione 296 model di Gennaro Ciotola, dalla Pro Loco di Altessano-Venaria e curata in collaborazione con Gianni Segato, Aurelio Arese e Luigi Franzolin.

Ancora una volta è un tuffo nel passato. Ma questa volta a raccontare la storia del made in Italy sono le biciclette, strumento necessario per la mobilità dal '800 fino al secondo dopo guerra e che accompagna tutti noi in 150 anni di storia italiana.

Nella sala espositiva comunale c’è soltanto una parte della collezione di Iorio: 40 bici. Dai bicicli del 1865 - pezzi unici e rari dal valore inestimabile - alle biciclette che vennero usate come dei veri e propri mezzi di trasporto.

Dal barbiere al calzolaio. Dai pompieri al sacerdote. Dal gelataio fino a vero e proprio gioco: come i tricicli Giordani, regalati dalla Fiat ai propri dipendenti per i loro figli.

Non solo. Perché l'esposizione racconta anche uno spaccato della storia sportiva del Giro d'Italia e piemontese usate nel velodromo di Corso Casale di Torino.

"Tra le biciclette restaurate della mia collezione, c'è quella di Antonino Tartaglia di Caluso, uno dei primi ciclisti d’inizio '900. Un pezzo giunto da Roma dal valore inestimabile. Dovevo restaurarla a inizio della mia carriera, ma era sempre rimasta in magazzino. Avevo pensato che non fosse possibile restaurarla, perché mancavano dei pezzi. Volevo anche regalarla. Ma nessuno se l'è mai venuta a prendere. Fino a quando la restaurai ed mi resi conto che era assolutamente invendibile. Ogni bici la considero come un gioiello”, racconta Iorio.

E’ anche possibile vedere i modellini realizzati da Riccardo Mantovan e Carlo Rionda.

"L'obiettivo è quello di raccontare uno spaccato della storia italiana. La bicicletta è stata uno strumento indispensabile per la vita dei nostri avi”, commentano all'unisono Ciottola, Segato e Claudio Macario, presidente della Pro Loco Altessano-Venaria.

La mostra è ad ingresso gratuito ed è visitabile fino al 6 gennaio, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Nei giorni 25 dicembre e 1 gennaio la mostra rimarrà chiusa.

Silvia Iannuzzi