A distanza di poche ore dalla notizia della chiusura dell’attività didattica di seconde e terze medie e delle scuole superiori, a partire dall'8 marzo e per i successivi 15 giorni, con la didattica a distanza al 100%, il sindaco Fabio Giulivi è piuttosto perplesso in merito.
"Prendere certe decisioni non è mai semplice e vi assicuro che come Sindaco sto toccando con mano le difficoltà di amministrare una Città nel mezzo di una pandemia.
Eppure la scelta di chiudere nuovamente le scuole personalmente la reputo comunque una sconfitta. La scuola è stato uno dei settori più penalizzati dalla pandemia e la dad, seppur fondamentale nel tentativo di garantire una continuità didattica, ha presentato i suoi limiti.
La didattica a distanza, nonostante lo sforzo encomiabile del corpo docente, non funziona totalmente e riproporla significa aver imparato poco dalle esperienze passate: computer vecchi, linee che cadono, schermi che s’oscurano, fasce di popolazione senza mezzi e tecnologia e talvolta senza nemmeno una stanza dove studiare. Le diseguaglianze tra le famiglie aumentano e gli studenti delle famiglie a basso reddito risultano certamente i più penalizzati.
I ragazzi delle medie e delle superiori vanno responsabilizzati sulla necessità di mantenere il distanziamento ed indossare i dispositivi di protezione. Se non gli diamo fiducia come pensiamo di poterli formare ad affrontare i problemi della vita quotidiana?
Che senso ha tenerli a casa in dad e poi vederli in giro con gli amici dal pomeriggio alla sera?
Il personale scolastico si sta vaccinando, i banchi sono distanziati, gli orari di entrata e uscita possono essere modificati, i test rapidi consentono un monitoraggio...ormai è 1 anno che non si riesce a garantire un percorso didattico completo!
Stiamo penalizzando una generazione, lasciandoli da soli di fronte ad un monitor la mattina per poi passare a quello dello smartphone dal pomeriggio alla sera. Una socializzazione sempre più difficile di cui non si sa bene quali saranno gli effetti sul medio e lungo periodo. Per non parlare delle difficoltà logistiche delle famiglie, soprattutto dei genitori dei ragazzi delle medie.
So bene che questa scelta non è stata presa a cuor leggero ma credo che rappresenti l'ennesima sconfitta del nostro sistema nella lotta contro il virus.
Speriamo che questo incubo finisca presto".
Silvia Iannuzzi