Alessandro Brescia, 46 anni, consigliere comunale uscente, ex assessore nelle giunte Catania e che nella vita di tutti i giorni si occupa di progettazione sociale per Enti no profit per i Salesiani del Piemonte, in particolar modo al Valdocco di Torino. E’ stato assessore nella seconda giunta guidata dal sindaco Giuseppe Catania, tra il 2000 e il 2005, occupandosi di Sport e Giovani. Poi nel terzo e ultimo mandato di Catania, occupandosi fino al 2014 di Bilancio e Patrimonio.

E' il candidato del "Progetto Civico" composto dalle liste Uniti per Cambiare, Per Venaria Insieme e Sinistra Civica. 

Perché ha deciso di candidarti a sindaco di Venaria?

“Perché credo di poter essere un buon sindaco. Più dei miei concorrenti, che sono piuttosto acerbi e peccano per inesperienza. E poi per storia, sensibilità, appartenenza e attaccamento al territorio. Quando con i referenti delle tre liste ci siamo trovati, parecchi mesi fa ormai, tutto è sembrato semplice e immediato. Non c’erano barriere, preclusioni, dissapori. Eravamo già squadra. E quando mi hanno chiesto di fare il candidato sindaco ho subito accettato, perché il progetto era come me lo immaginavo, uguale a come intendo io la politica”.

Quali sono i principali obiettivi che vi ponete?

“In primis ripristinare il quotidiano, l’ordinario, la normalità. Dovremo stare molto attenti al decoro e alla manutenzione, visto che sono tante le situazioni molto deteriorate. Ma non dovremo rinunciare a un disegno di città. Bisogna fare un salto di qualità, di idee. Riaprire i contenitori vuoti presenti nell'asse commerciale di via Mensa e viale Byridani. E per farlo avremo bisogno di tutti, in primis commercianti e associazioni di categoria. Ogni scelta verrà fatta sentendo tutti, perché dovrà essere condivisa da tutti. Faccio un esempio su tutti: il futuro del mercato di viale Buridani. La sua permanenza o il suo spostamento verrà deciso tutti assieme, nessuno escluso. La nostra priorità sarà il rilancio di quest’asse. Perchè così ne gioverà tutta la città: se via Mensa cresce, viale Buridani torna in auge e, di riflesso, tutta la Reale. E poi c’è il ragionamento da fare su beni comunali, demaniali e privati presenti in quella zona”.

Quali sono, secondo te, i problemi principali di Venaria?

“I giovani devono essere tutelati, fatti crescere nelle giuste condizioni. Spesso si parla di tanti temi, dimenticandosi della sfida educativa, che invece è sempre aperta. Dobbiamo farli crescere bene, perchè loro sono gli adulti di domani. Inutile nascondersi dietro a un dito, la povertà educativa c’è anche sul nostro territorio. Idem dicasi per l’ascensore sociale: bisogna dare i giusti strumenti per per permettere a tutti di potersi riscattare, specie le persone vulnerabili socialmente. Senza dubbio dobbiamo rilanciare il concetto di comunità, ma pensare anche ad una Città che funzioni, con parchi accessibili, senza giochi rotti. Con i servizi comunali da implementare, la manutenzione continua, la sicurezza degli edifici pubblici, in primis le scuole. E ascoltare i nostri dipendenti, le loro richieste, le loro istanze. Solo così cresceremo come comunità”. 

Quali sono i punti chiave del vostro programma amministrativo?

“Il nostro progetto ruota tutto attorno alla Alleanza di Comunità. Di lì discende tutto il resto. Bisogna costruire le premesse, creare il domani di Venaria. Il Comune è in mezzo alla comunità di Venaria. In questi anni, se eletti, organizzeremo tavoli dove tutti gli attori saranno protagonisti, ovviamente nelle loro competenze. Daremo vita a progetti condivisi, tutto praticamente a costo zero. Dovremo fare la fotografia dell’esistente, mettere a fuoco, insieme, i problemi che attanagliano la città. Occorre un metodo, una forma e una sostanza. Bisogna cambiare modo di pensare, agire e ragionare”. 

Quali sono i progetti che metterete in campo sulla scuola?

“La collaborazione con la scuola sarà fondamentale, perché insieme si possano trovare delle soluzioni. Va concretizzata poi nei tavoli di programmazione lavoro per elaborare nuovi progetti. Luoghi dove l'assessorato dovrà essere affiancato dai dirigenti e da chi si occupa dei giovani: dagli oratori, agli educatori, agli allenatori. Noi vorremo cambiare anche il titolo: non un assessorato all'Istruzione, ma assessorato ai Saperi e all’Apprendimento".

Reggia e Mandria sono i due cardini del turismo in città, anche se la città, di fatto, ancora non si può considerare turistica. Cosa vorrete fare?

"Il borgo antico è rimasto l'anello debole dell'unicum che guidava l'idea del progetto de la Venaria. Quello che vorremo fare è stringere un'alleanza sovra comunicale, perché noi crediamo che se la via e il Borgo diventano più attraenti questo non può che portare un beneficio reciproco e alla Reggia e alla Mandria. L'unica via è quella di collaborare insieme e pensare alle attività che possono essere fatte."

Turismo chiama commercio. Qual è l'idea di città che avete in mente per Venaria perché possa vivere anche di turismo e facilitare i commercianti, ristoratori e albergatori? 

"Noi crediamo che i contenitori vuoti siano solo palliativi, non bastano le manifestazioni in più ma rischiano di non incidere. Noi abbiamo 40 mila metri quadri di luoghi fatiscenti, e se fossero restituiti alla collettività  in spazi di posti letti, nuovi esercizi commerciali o spazi per i giovani come per il coworking, questo creerebbe un circolo virtuoso di turismo che alimenta commercio e posti di lavoro e a sua volta alimenta la bellezza del luogo. Così anche Il viale con il suo mercato dovrà essere ripensato con un idea vincente e poi, Via Mensa e Viale  devono essere inseriti in un disegno unitario studiato a tavolino insieme."

Le associazioni sono il motore di una città. Come vi porrete con loro? 

"La nostra proposta è che le associazioni entrino a far parte di Fondazione via maestra, che nel suo statuto ha un'articolo di partecipazione e che non è mai stato attuato, e ha la funzione di coinvolgere altri attori di far parte della vita associativa della fondazione. E qui ritorna il tavolo di programmazione dove si discutono delle politiche culturali. La Fondazione dovrebbe ritornare ad essere quella ciò per cui è nata, dove le associazioni riacquistino dignità. L'ottimo sarebbe se avessero anche una casa: ci piacerebbe che nell'area centrale Beleno ci fosse una casa, dove fare eventi e riunione e magari dare vita a forme di contaminazioni positive.

Furti, atti vandalici, rapine, spaccate. Venaria é una città sicura? Se no, quali azioni vorrai prendere al riguardo? 

"Venaria credo che sia una città sicura o insicura non più e ne meno rispetto ad altre città, e questo argomento viene usato in maniera un po'strumentale. Oltre ad aumentare il numero di telecamere e garantire che le forze dell'ordine intervengano in maniera tempestiva, l'idea è di lavorare in maniera preventiva, elaborando un tavolo di un sistema educativo tra ambiente scolastico ed extra scolastico e potenziando le scuole o gli oratori con percorsi educativi alla legalità"

Venaria, da troppo tempo, é una città dove il degrado e l'incuria sono fra i temi principali discussi sui social. E’ d'accordo? Cosa si può fare in merito? 

"Credo che noi veniamo da una situazione in cui, io non ricordavo. Bisognerà intervenire subito perché la Gesin con quattro operai non può far nulla, e si curamente bisognerà aumentare il canone per gli operai o appalti collaterali; la nostra idea è quella che Gesin faccia un taglio dell'erba di qualità, perché chi  entra in Venaria deve avere un'idea che sia la Città della Reggia.Poi per la quantità dei tagli durante l'anno bisognerà provvedere a contratti di sponsorizzazioni, oppure in cambio di una contropartita il privato collabori a mantenere il decoro urbano di una propria parte, alleggerendo il carico comunale da una parte e dall'altra si responsabilizza."

Un appello al voto:

“Siamo l’unico progetto del tutto differente, trasparente e innovativo. Tre liste dove le competenze e le professionalità si uniscono alla grande voglia di fare bene e dell’amore che hanno per Venaria di tutti i nostri candidati. Il nostro programma non è il libro dei sogni ma un modo completamente nuovo di pensare la città, dal giorno della vittoria ai prossimi cinque anni. Dateci fiducia e vedrete un nuovo modo di amministrare Venaria”.

Silvia Iannuzzi