In occasione della Festa della Donna, la Città di Venaria ha voluto inviare un omaggio floreale a Franca Viola, una delle tante donne vittima di violenza e che si ribellò al matrimonio riparatore, facendo arrestare e condannare il suo aguzzino.
L'omaggio floreale, unito ad una pergamena, sono stati inviati dal sindaco Fabio Giulivi e dal presidente del consiglio Giuseppe Ferrauto, ad Alcamo, in provincia di Trapani, dove Viola risiede.
Dall'8 febbraio 2021, infatti, Franca Viola è cittadina onoraria di Venaria "grazie ad una mozione presentata dalla consigliera capogruppo Virga e sottoscritta da tutte le consigliere donne di maggioranza e opposizione Catania, Di Benedetto, Palumbo, Schillaci e Strazzeri.
Avremmo voluto consegnare personalmente la pergamena alla Signora Franca, per esprimerle la stima e l'orgoglio della nostra cittadina, ma le restrizioni dovute al Covid hanno imposto di rimandare la celebrazione ufficiale ad una prossima data. Terminata la fase acuta dell'emergenza sanitaria Franca Viola sarà invitata a Venaria Reale per visitare la nostra Città e per essere festeggiata da tutto il Consiglio comunale.
Franca Viola è considerata la prima donna italiana ad aver rifiutato il “matrimonio riparatore”. Da decenni rappresenta un simbolo di emancipazione per essersi opposta ad una pratica lesiva della libertà femminile. Proprio l’8 marzo 2014 fu insignita dell'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana dal presidente Giorgio Napolitano.
All'epoca, una persona colpevole di stupro, poteva evitare di andare in prigione se avesse sposato proprio la vittima della violenza. Questo era quello che sperava di fare Filippo Melodia, nipote di un boss mafioso, che il 26 dicembre 1965 rapì Franca Viola, allora diciassettenne, per poi tenerla segregata per otto giorni e violentarla più volte.
Il primo gennaio 1966 il padre di Franca Viola fu contattato dai parenti di Melodia per organizzare un incontro in cui mettersi d'accordo sul matrimonio tra la figlia ed il suo aguzzino. I genitori della ragazza si misero d’accordo con la polizia e fecero finta di accettare il matrimonio così da scoprire dove fosse tenuta la figlia: il giorno dopo la polizia fece irruzione nella casa in cui era prigioniera per liberarla e arrestare Melodia.
Franca Viola e la sua famiglia rifiutarono il matrimonio riparatore e per questo Filippo Melodia fu processato, a Trapani, nel dicembre del 1966. Intanto la storia divenne nota a livello nazionale e seguita da tutti i quotidiani. Il pubblico ministero chiese 22 anni di carcere per Melodia. Alla fine Melodia fu condannato solo a 11 anni, perché le «usanze» furono considerate un’attenuante. La pena fu poi ridotta a 10 anni con l'aggiunta di due anni di soggiorno obbligato nei pressi di Modena.
A Franca Viola e a tutte le donne che sanno rendere migliore questa società seguendo proprio i loro sentimenti, vanno i migliori auguri da parte mia e di tutta la Città di Venaria Reale", commenta il sindaco Giulivi.
Silvia Iannuzzi