Quando a fine anni '70 aveva aperto il primo studio a Venaria, in piazza don Alberione, ha fatto da vero e proprio spartiacque: la prima veterinaria, la prima ad aprire uno studio dedicato esclusivamente ai piccoli animali, in particolar modo cani e gatti.
Ora, però, 43 anni dopo, la dottoressa Graziella Raviri ha deciso di "appendere il camice" e andare in pensione, dopo una vita dedicata, con passione e amore, alla cura dei «pelosi».
Laureata con lode nel 1978 presso l’Università degli Studi di Torino, specializzandosi in Dermatologia, Chirurgia e Pediatria Veterinaria, è stata la prima veterinaria ad aprire uno studio dedicato esclusivamente ai piccoli animali, in piazza Don Alberione. Poi il trasferimento in via Roma e, infine, in quello che è stato il suo studio fino a pochi giorni fa.
«La scelta di quest’ultimo studio è legata a un ricordo di famiglia. Perché era vicino al bar Roma, dove andavo a chiamare il nonno per la cena, dopo che passava i pomeriggi a giocare a carte con gli amici e dove mangiavo il gelato, sempre in compagnia del nonno, sotto alla magnolia», spiega Raviri.
Ai tempi, un veterinario specializzato era una rarità. E lo era ancor più una donna: «È stata dura farmi accettare. Ai tempi il medico doveva per forza essere un uomo. La donna veniva vista con diffidenza. C’è voluto tempo, ma alla fine sono riuscita a scalfire questo tabù», ricorda sorridendo. Spiegando anche di essere orgogliosa per «essere riuscita nell’intento di educare la popolazione alla sanità dell’animale, agli inizi del tutto sconosciuta. Non dimenticherò mai la frase di un cacciatore, che un giorno mi disse: «grazie a Lei i miei cani ora muoiono di vecchiaia ma in salute». Questo è uno dei complimenti più belli che mi porterò dietro per sempre».
La dottoressa Raviri è stata la prima presidente del «GISPeV», il Gruppo Italiano per lo Studio della Pediatria Veterinaria, oltre che consigliere dell’Ordine dei Medici Veterinari di Torino.
È stata più volte membro della commissione esaminatrice per gli esami di abilitazione professionale presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Grugliasco, oltre che essere co-autrice di alcune pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali.
Una peculiarità della dottoressa Raviri è l’empatia verso i proprietari degli animali. «Sono stata depositaria, negli anni, dei loro sentimenti, delle loro confidenze intime. Ho dato tanti consigli, anche sul momento più duro e triste, ovvero quando arriva il momento in cui il tuo cane o il tuo gatto deve essere accompagnato alla morte. Vado via felice e serena. Ho dato tutto me stessa e l’affetto dimostrato in questi giorni dai tanti padroni di animali che mi hanno affidato nel corso degli anni i loro pelosi non lo dimenticherò mai».
Ora lo studio passa nelle mani dell’ospedale veterinario «Bluvet Anubi», diventando così «Anubi Venaria», pur mantenendo in toto l’attuale staff. E cosa farà ora Graziella Raviri? «Continuerò ad essere una veterinaria e mi aggiornerò sulle novità della mia professione. Mi dedicherò alla famiglia, a mio marito Ezio e a mia figlia Alessandra, anche lei veterinaria. Volontariato nei canili o in associazioni di animali? Non lo escludo, gli animali sono e saranno la mia vita».