A distanza di tre anni, dopo il progetto "Memorie del territorio" sulla Snia Viscosa, Marilena Cuna e i soci dell’associazione “Divieto di Noia” hanno accompagnato gli studenti della II e III media della scuola Don Milani per alcuni luoghi storici di Venaria.
Ma com'era il borgo antico ai piedi della Reggia? Con questa domanda ecco iniziare il percorso che riporta alla luce la storia del territorio, a partire dalla seconda metà del ‘600.
Con i giovani studenti anche i volontari dell’associazione “Avta-Amici Reggia Venaria Reale” per scoprire il “Castello”, come ancora oggi in tanti chiamano la Reggia.
Gli studenti hanno potuto così capire la storia, gli aneddoti, le curiosità sulla Venaria.
Quella Venaria sabauda nella metà del ‘600, con la strade le abitazioni e di quello che c'era prima: Il Setificio Galleani, ora abitato, o il Molino Sola. Il Molino che dava lavoro a molti venariesi, impegnati nella produzione di farina, con la sua storia che è stata spiegata da Marta Sola, erede di quella famiglia.
Un viaggio che si è concluso nei Giardini della Reggia con la guida Grazia Tisa, volontaria dell'Avta, che ha anche spiegato la storia di questa associazione, fondamentale per le sorti della Reggia stessa, dato che è stata questa a permettere la rinascita della Reggia, con la sua presa in custodia, le piccole manutenzioni quando tutti pensavano ad abbatterla per farla diventare area di edilizia popolare, fino ai giorni nostri. Fino all’attuale polo museale, conosciuto in tutto il mondo.
“E' importante che i ragazzi possano comprendere come loro stessi possano essere custodi del patrimonio culturale. Devono essere consapevoli della bellezza che hanno intorno. Grazie a Divieto di Noia per questa importante opportunità”, commentano i volontari dell’Avta.
Per Marilena Cuna “c’è la grande possibilità che nasca una bellissima collaborazione fra noi di Divieto di Noia e l’Avta. Perché fare rete è importante. Siamo contenti che l'Avta partecipi perchè dal 1958 lavora e si impegna per il territorio, per Venaria. Grazie a loro, adesso possiamo ammirare la Reggia di Venaria. Così come è un onore poter collaborare insieme a Marta Sola, con la storia del suo Molino e la storia dei corsi d'acqua che azionavano i vari mulini del centro storico di Venaria. I nostri appuntamenti con le scuole non finiscono qui: a febbraio porteremo gli studenti delle scuole medie al Centro di Conservazione e Restauro”, conclude Marilena Cuna.
Silvia Iannuzzi