Galleria fotografica

Un lancio di palloncini rossi, bianchi e blu. Tante lacrime e tanti applausi per un uomo strappato alla vita troppo velocemente. E in maniera a dir poco assurda. Lasciando attonita una intera comunità.

Gli amici di una vita, tanti conoscenti e semplici cittadini hanno voluto dare l'ultimo saluto, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 5 febbraio 2025, nella chiesa di San Paolo a Torino, a Michele Sergio, il 57enne artigiano di Venaria Reale morto lo scorso 24 gennaio 2025 dopo essere caduto dalla ringhiera di un balcone che stava ristrutturando in via Valdengo a Torino.

Anche se l'indagine della procura di Torino, attraverso il pubblico ministero Gianfranco Colace, sta procedendo per chiarire ogni minimo dettaglio della tragedia (la procura di Torino aveva sequestrato la carrucola che era stata utilizzata per il recupero delle macerie dall’alloggio e che era fissata proprio al balcone posto al quarto piano. Non è escluso possa aver ceduto a causa del peso), in tanti hanno gremito la parrocchia durante la funzione religiosa, officiata dal parroco don Salesio Sebold e da don Alessio Toniolo.

«Tutti noi abbiamo perso un amico. Una persona umile. Un gran lavoratore. Un uomo che ha lavorato fin troppo e ha trovato la morte lavorando. Era un marito e un padre esemplare, sempre presente in ogni situazione della vita. Michele non si é mai tirato indietro», lo ricorda un'amica.

«La sera prima della tua morte eri qui in parrocchia a posizionare delle piante donate dalla tua famiglia. E il giorno dopo avresti dovuto chiamare mia figlia per un consiglio. Purtroppo questa telefonata non c'é stata. Ora, in tutti noi, c'è un grande vuoto», ricorda un'altra amica.

Presenti anche diversi rappresentanti del 5º Battaglione paracadutisti "El Alamein", di cui Michele Sergio ha fatto parte.

A portare la vicinanza della Cittá alla moglie Barbara, al figlio Francesco e ai familiari dell'artigiano c'era il sindaco di Venaria Reale, Fabio Giulivi. Con lui anche il consigliere comunale Giuseppe De Candia.