È stata intitolata alla figura di Raffaella Lupoli la «Casa per l’Autonomia» di Altessano, gestita dalla Cooperativa Crisalide di Balangero.
Una giovane vittima innocente di mafia, uccisa nel 1997 a Taranto mentre passeggiava con il padre, vero obiettivo di quel sicario di 20 anni.
L’appartamento è uno dei beni confiscati alle mafie trasformati in beni di pubblica utilità. Grazie alla Cooperativa, giovani ragazze - che vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell'autorità giudiziaria - tra i 18 e i 21 anni potranno sperimentare la convivenza in attesa di un futuro radioso e totalmente autonomo.
All’inaugurazione erano presenti il sindaco Fabio Giulivi; l’assessore Paola Marchese; i consiglieri Barbara Virga e Alessandro Gianasso; i vertici della Cooperativa Crisalide e, Andrea Turturro, responsabile regionale del settore Beni Confiscati di Libera.
«Lo Stato vince ancora. Oggi è un giorno importante per Venaria. Un sentito ringraziamento va rivolto a Libera, alla Cooperativa Crisalide ma soprattutto alla tenacia di due donne come l’assessore Paola Marchese e la consigliera Barbara Virga che, a più riprese e in tempi diversi, con la collaborazione degli uffici comunali hanno portato avanti la mission con determinazione (anche quando tutto sembrava perduto e bloccato dalla burocrazia), riuscendo non solo ad ottenere il bene ma anche a trasformarlo in una «casa per l’autonomia». Un percorso iniziato con la precedente Amministrazione e concluso con noi. Una bella giornata per Venaria, una bella giornata per le persone che amano la legalità e la giustizia sociale», ha commentato Giulivi con Virga che ha rimarcato «tutte le difficoltà incontrate entrare in possesso di questi beni, anche a causa dei problemi legati alla precedente amministrazione comunale. Anche grazie all'impegno dell'allora sindaco Falcone, spronato a più riprese da me, che mi sono fatta in quattro per centrare l'obiettivo, oggi Venaria ha scritto un altro importante capitolo nella lotta alle mafie».