Dovrà scontare 21 anni di carcere Giovenale Aragno, il 75enne che il 7 agosto 2022 aveva ucciso, a colpi di bastone per tende, la moglie Silvana Arena, 73 anni.
Lo ha deciso la Corte d’Assise di Ivrea nel pomeriggio di oggi, lunedì 17 febbraio 2025. La giudice Stefania Cugge - a latere Marianna Tiseo - ha riconosciuto tre attenuanti all’uomo: l’incapacità di intendere e volere - emersa durante l’incidente probatorio - il risarcimento del danno alle due figlie oltre alle attenuanti generiche equivalenti.
Ovvero le stesse che aveva chiesto il legale difensore, l’avvocato Roberto Caranzano.
Dopo averla presa a colpi di bastone, massacrandola, nella camera da letto, Aragno, ex agente di commercio di utensili da lavoro per ferramente, ha composto il numero unico di emergenza «112» e ha detto ai carabinieri: «venite, ho aggredito mia moglie», senza però dire di aver invece già ucciso Silvana Arena, 73 anni, ex commessa in pensione.
E quando i carabinieri entrano in casa, la scena è terrificante: la donna riversa a terra, con la testa letteralmente fracassata, irriconoscibile: tanta è stata la violenza di Aragno nei suoi confronti.
Aragno è lì, intento a ripulire l'appartamento dalle macchie di sangue, salvo poi alzarsi in piedi, guardare i carabinieri, abbassare lo sguardo e confermare tutto con tre parole: «l'ho uccisa io». E la stessa cosa ha fatto quando in casa sono entrati i necrofori per prendere il corpo della moglie e portarlo nella camera mortuaria di Ivrea, a disposizione della magistratura per l’autopsia di rito: «sono stato io», abbassando nuovamente la testa pochi istanti dopo.
Aragno ora si trova ai domiciliari in una struttura di Albugnano, nell’Astigiano.