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Il rombo dei motori delle «sue» moto da cross. Questo il saluto che gli amici hanno voluto riservare a Gabriele Dipinto, giovane padre morto a soli 39 anni nei giorni scorsi. 

Oggi pomeriggio, martedì 3 settembre 2024, in tanti si sono radunati già dalle 14.45 in piazza don Alberione con le loro moto.

Poi il corteo (con le moto spente) verso la chiesa di Santa Maria, dove è stata celebrata la funzione religiosa alla presenza dei familiari di Gabriele.   

Al termine della Santa Messa, officiata da don Enrico Griffa, ecco l’omaggio degli amici a «Gabry»,  con in testa il grande amico Stefano Dami, prima del viaggio verso il tempio di Mappano per il rito della cremazione.

Gli amici hanno anche liberato alcuni palloncini bianchi. I figli, Pietrocarlo e Luigi, due palloncini blu.

E non poteva mancare la sua moto, la "785" Honda.

In queste ore, in tanti hanno voluto ricordarlo attraverso post social. Come Chiara: «Quel lontano 2001 ti ho conosciuto, eri già in sella. Sei stato parte della mia vita fin da subito e hai contribuito alla nostra storia d’amore con il mio ragazzo, fino ad esserci nel giorno più importante. Ci accomunavano due passioni: il disegno e la moda. E ricordo ancora quando mi aiutavi a disegnare per gli esami e mi consigliavi addirittura come truccarmi. Giornate intere e spensierate ad ascoltare i gemelli diversi. Eri l’Amico con la A maiuscola. Nessuno ancora ha ricordato quanto eri scassacazzo e dispettoso ma allo stesso tempo disponibile, sorridente e se c’era da fare qualche cazzata o pazzia, la potevi fare con Gabri!

Non doveva andare così Gabri! Avremmo potuto rivivere altre serate come questa. Ci hai chiamato a febbraio per raccontarci di questo tuo nuovo progetto “Zero” forse proprio perché saresti voluto ripartire da 0 e ci siamo sentiti qualche giorno fa, scusaci se non abbiamo capito quanto bisogno avessi di noi. Non so se potrai mai perdonarci e noi no, non so neanche questo, se noi potremmo mai perdonarci. Ci vediamo tra un po’ amico mio, per l’ultima volta. Ti vorrò sempre bene Gabri». 

O come Vale: «Amico dal cuore grande, sei sempre stato troppo buono per un mondo così difficile. Il più bel ricordo che conservo di te è di quel Natale in cui mangiammo la lasagna di Nonna nella tua prima casetta da single, arredata con il gusto eccentrico ed originale che ti ha sempre contraddistinto.. ad un certo punto mi lanciasti un bustone che conteneva il regalo che sognavo e mi urlasti “Buon Nataleeeee” e per poco la lasagna non mi uscì dal naso. Corri forte e libero Gabry».

Toccanti anche le parole di Riki: «Mi hai dato questo mesi e mesi fa quando mi mandavi tutte le foto di tutti gli aggiornamenti dei progressi del tuo nuovo progetto mi chiedevi se mi piacevano i loghi me ne avevi mandati un botto. Mi mandavi le foto dei macchinari che arrivavano lo shop l ufficio la tua super Honda che tanto amavi che l avresti messa in ufficio mi dicevi che eri preso benissimo e io ti pompavo come non ci fosse un domani ma di aspettare a pubblicarlo il 1 aprile mi dicevi che era tutto in discesa».

E, ancora, quelle di Azzurra: «Penso che non ci siano parole oggi per esprimersi, mi ricordo quando mi portavi con te a fare shopping per darti consigli. Ci hai spezzato il cuore». 

Così come quelle del cugino Enrico: «Voglio ricordati così: un guerriero che non mollava mai e che si è costruito una bella realtà da solo attorniato dall’amore della tua splendida famiglia, proteggici da lassù la tua famiglia e tutti noi con tanti amici al seguito che porteremo nel nostro cuore un meraviglioso ricordo della bella persona che eri».