Guardiaparco, guida della Reggia, padre, marito, politico. Un uomo di una simpatia unica. A volte burbero. Spesso sanguigno e decisamente schietto.
Un «Comunista doc» ma anche tanto credente. Un uomo che ha dovuto fare i conti con la morte di una figlia, con una vicenda giudiziaria poi conclusa nel migliore dei modi e, ancora, con la malattia che lo ha poi portato via troppo presto. Lasciando un vuoto enorme in tutta Venaria, nella sua famiglia e tra i suoi amici.
Questo e molto altro era Armando Crivelli. E lunedì pomeriggio, in sala consiliare, c’erano davvero tutti ad ascoltare gli aneddoti raccontati dagli autori del libro «Gli scritti di Armando Crivelli tratti dal suo archivio ritrovato», ovvero Alessandro Cappelletto ed Ettore Maschio.
Una chiacchierata con lo storico Andrea Scaringella alla presenza del sindaco Fabio Giulivi; del vicesindaco Gianpaolo Cerrini; degli assessori Monica Federico e Marta Santolin; degli ex sindaci Gabriella Mortarotto e Giuseppe Catania; dell’ex presidente del consiglio comunale Franco Izzo; gli ex assessori Luciano Albertin, Michele Celeste e Salvino Ippolito; gli ex consiglieri Dario Picatti Maurizio Russo; tanti ex colleghi, l'ex presidente del Parco, Emanuela Guarino,e di tantissimi altri politici del presente e del passato che non hanno voluto far mancare la propria presenza in una occasione davvero speciale.
Il giusto tributo per un uomo che ha amato e dato tanto a Venaria Reale e che, forse, ha ricevuto meno.
Durante la serata, tanti gli aneddoti, alcuni letti dalla volontaria del Servizio Civile della Pro Loco, Marta Druetta. Come il suo amore per la cucina, con le serate organizzate per raccontare e degustare le prelibatezze del territorio. Il libro è ricco di post social, di scritti, di ricette: «Pensate sia facile fare una minestra?. Non è così. È molto laboriosa: bisogna dosare tutto», raccontava.
Così come il suo amore per i libri e la nascita di iniziative per evitare che i libri venissero buttati: e, ancora oggi, la Pro Loco porta avanti questo suo desiderio.
Toccante il ricordo di Romana Picatti, la moglie, presente assieme al figlio Enrico e ai nipotini: «Armando era un visionario. Sono orgogliosa che l’Amministrazione Comunale abbia permesso di ricordarlo, attraverso la presentazione di questo libro, nella sala consiliare. Quel luogo dove per anni lo ha visto protagonista. Con passione, determinazione, schiettezza e sincerità».
«Lo voglio ricordare citando un suo post social dove spiegava come potesse essere comunista e contemporaneamente credente. E lui disse così: “Rispondo innanzitutto che spero di essere all'altezza di quanto dichiaro, mi batto quotidianamente con me stesso perchè tutto ciò si traduca in forme di comportamento all'altezza di questo importante e doveroso impegno morale. Sì, è certamente possibile ambire alle"due cose”. Ecco, questo era Armando Crivelli», lo ricorda con affetto il sindaco Fabio Giulivi.