In Piemonte gli omicidi volontari commessi nel periodo tra il 1 gennaio e il 14 giugno 2022 sono stati 7, con 5 vittime donne; in 3 casi i responsabili sono partner/ex partner.
Sono i dati emersi durante il convegno “Innamòrati di Te”, il progetto itinerante di Codere Italia sul tema della violenza di genere. La dodicesima tappa, in programma giovedì 27 ottobre nella sala polivalente di Rivoli, è stato un momento molto apprezzato e che ha permesso di riflettere molto su questo tema.
«Ogni tre giorni una donna viene uccisa in Italia: dall'inizio del 2022 è già capitato oltre 80 volte. Numeri inaccettabili. Organizzando alcuni eventi in occasione del 25 novembre ho conosciuto donne che hanno subito violenze fisiche e psicologiche. Ascoltando le loro storie mi sono resa conto di quanto siano state forti e quanto sia stato fondamentale riuscire a chiedere aiuto e denunciare il loro aguzzino. Proprio per questo ho un impegno costante nel sensibilizzare quante più persone possibili su questo tema e realizzare aiuti concreti per le donne. Da settembre 2021 abbiamo aperto in Comune lo sportello antiviolenza, in collaborazione con l'associazione Emma onlus, per un sostegno psicologico e legale e con una reperibilità telefonica anche nei giorni di chiusura», sottolinea l’assessore rivolese Alessandra Dorigo.
Tra i primi ad intervenire in caso di reati ci sono sempre le forze dell’ordine: «Il senso di responsabilità che avverto indossando la mia divisa, mi aiuta a superare i momenti critici, rafforza i legami con i colleghi, annulla le differenze tra uomo e donna, con l'obiettivo comune di svolgere al meglio i compiti assegnati garantendo l'aiuto ai cittadini. Il confronto e le differenze di pensiero tra uomini e donne risultano basilari per la perfetta conclusione delle attività lavorative», dichiara dichiara Manuela Enrici, neo comandante della Polizia Locale di Rivoli.
«La violenza contro le donne basata sul genere è un fenomeno complesso e trasversale, che riguarda ogni area sociale e che è talvolta caratterizzato da atteggiamenti contraddittori da parte delle persone coinvolte che spesso “esitano” a rivolgersi alle forze di polizia perché si trovano in situazioni psicologicamente traumatiche. Non di rado, la persona abusata tende a giustificare comportamenti aggressivi del partner o ex partner o dimostra di avere bisogno di tempo per prendere consapevolezza di quanto subito. Proprio per tali ragioni la Questura di Torino, nell’ambito della campagna della Polizia di Stato “Questo non è amore”, mira a raggiungere tutti i cittadini, anche attraverso incontri nelle piazze, per informarli sugli strumenti a disposizione per uscire dal ciclo della violenza», le fa eco Maria Gabriella Annaccarato-Commissaria Capo Polizia di Stato Torino.
Purtoppo le statistiche ci raccontano numeri impressionanti relativi al femminicidio anche in molti altri Paesi europei.
La giornalista e scrittrice Angela Rossi, che vive e lavora a Monaco di Baviera, durante il suo collegamento via Skype ha spiegato come «Un dato sorprendente, in senso negativo, arrivi dalla Germania dove nel 2018 sono state uccise 122 donne nel totale silenzio di tutti i media. Un paese che si trova al sesto posto tra quelli dell’Unione Europea, per numero di donne uccise, superata solo da Lettonia, Lituania, Ungheria, Estonia e Cipro. Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Homicide counts and rates) in Germania i femminicidi sono pari a 1,1 ogni 100 mila, in Francia 1su 100 mila e nel Regno Unito 0,9 su 100 mila. Più distanti, con 0,5 vittime ogni 100 mila persone, Italia e Spagna».
“Porre fine, ovunque, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze ed eliminare ogni forma di violenza nei confronti delle stesse è tra gli obiettivi dell’Agenda 2030. Per questo collaboriamo per far fronte alle difficoltà che tante donne devono ancora affrontare nel mondo ed insieme disegniamo le opportunità per le ragazze, affinché possano costruire il loro futuro, il loro lavoro, le loro vite, evidenzia Isa Maggi-Coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne-Alleanza delle Donne Fondazione Gaia. Le sfide che oggi tutte e tutti viviamo creano paura, confusione, aspettative negative ma insieme potremo contribuire alla costruzione del cambiamento. La capacità rigenerativa delle donne nella costruzione dei codici del futuro è sotto gli occhi del mondo e solo insieme potremo farcela”.
Tra le conseguenze più devastanti dei femminicidi, di cui poco si parla, c’è l’alto numero di bambini che rimangono senza madre. Secondo i dati Eures, in Italia sono 2000 gli orfani da femminicidi registrati nel periodo 2009-2021.
“Nei centri antiviolenza E.M.M.A. Onlus mediamente sosteniamo circa 500 donne in un anno, aggiunge Anna Maria Zucca-Presidentessa Associazione E.M.M.A. Onlus. Offriamo un luogo in cui ogni malessere può essere espresso liberamente, senza timori né giudizi, dove ogni azione è intrapresa solo con il consenso della donna, senza mai adottare azioni di mediazione familiare. Grazie a un progetto nazionale finanziato dall’impresa sociale “Con i Bambini” a novembre nascerà a Torino il Centro S.O.S.- Sostegno Orfani Speciali che si propone di dare aiuto e sostengo agli orfani e alle orfane di età compresa da 0 a 21 anni e alle loro famiglie affidatarie”.
Un passo fondamentale nella lotta alla violenza di genere è quello di abbattere il muro della discriminazione, attribuendo le stesse opportunità a uomini e a donne.
“Ogni singolo deve dare il suo contributo per il cambiamento sociale verso il rispetto e la garanzia dei diritti. Crediamo fortemente che solo tenendo un riflettore sempre acceso su questi temi si possa contribuire ad eliminare innanzitutto la violenza e insieme a questa i preconcetti, gli stereotipi di genere e a modificare in positivo la mentalità del sopruso e della disuguaglianza, chiarisce Imma Romano, Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia. Da tempo abbiamo avviato delle collaborazioni con associazioni che hanno come finalità la messa in sicurezza delle donne che hanno subito violenze e dei loro bambini. Codere intende rimanere in prima linea nella difesa dei diritti delle categorie più deboli e nella promozione della cultura del rispetto attraverso la valorizzazione delle donne e, più in generale, di ogni comunità poco rappresentata”.
Fino al 26 novembre delle Gaming Hall Codere di Rivoli, Parma e Mortara riprende la vendita delle mini #panchinerosse - simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Per un mese sarà possibile acquistarle, al costo di 5 euro, e contribuire così al sostegno delle attività della Fondazione “Villa Gaia” di Pavia.