Dai Puffi a Pollon. Da Kiss Me Licia a Occhi di Gatto. Passando, ancora da Holly e Benji a Mila e Shiro, a Rossana, Jem, Magica Magica Emi, Pollon combina guai, Siamo fatti così, Peter Pan, Robin Hood, Tazmania.
Due ore di concerto al Teatro della Concordia di Venaria, dove l'intramontabile Cristina D'Avena ha fatto ballare, cantare e tornare bambini più di 1.500 persone nella serata di venerdì 4 novembre 2022. Ma sul palco di corso Puccini c'erano anche i mitico Gem Boy, gruppo musicale rock demenziale di Bologna che, come accade da anni, fa coppia fissa con Cristina, rendendo ancora più unico il concerto.
Bambini, giovani, adulti. Coppie, gruppi. Gente di ogni età che per oltre due ore è tornata bambina, adolescente. Ripercorrendo, a ritmo di musica, la propria giovinezza. Quando al mattino si faceva colazione guardando i cartoni su Italia 1 e al pomeriggio ci si divertiva guardando altri cartoni su Italia 1, Canale 5 o Rete 4. Ma sempre con un unico comune denominatore: Cristina D'avena. Unica, impareggiabile, inimitabile. "Perché io mi sento una 25enne, anche se canto da 40 anni", ha detto la cantante di Bologna che aveva esordito, nel 1968, allo Zecchino d'oro con la famosissima "Volevo un gatto nero" e che giunse terza.
"Siete speciali. Solo noi che siamo qui questa sera possiamo capire cosa significhi questa musica. Perché questa sera, ognuno di noi ha potuto liberare quella testolina che è ancora bambina, spensierata. Perché questa sera tutti noi volevamo tornare bambini. Perché quando eravamo bambini, vedevamo e affrontavamo tutto con leggerezza", ha concluso così, dopo aver cantato "Occhi di Gatto", tra gli applausi, e qualche lacrima, dei presenti.
Video: https://www.youtube.com/channel/UCX8PO7Xo8BzAJq8KD4PKDUw/videos