Niente chiesa ortodossa nella zona di via Portalupi a Collegno. Almeno per il momento.
Il Comune ha deciso di fare un passo indietro, ritirando la delibera di concessione del terreno dal consiglio comunale.
Specie dopo l'incontro con alcuni cittadini del quartiere Villaggio Dora e ora cerca il dialogo fra residenti, ortodossi e Comitato di Quartiere.
«Si costruirà quindi a settembre un programma per comprendere meglio le opportunità e le criticità al fine di arrivare a conclusioni condivise», spiegano da Palazzo Civico.
«Questa vicenda nasce da una mobilitazione di alcuni cittadini del quartiere Villaggio Dora, in particolare di via Portalupi, che nei giorni immediatamente antecedenti al consiglio comunale hanno lanciato una raccolta firme per chiedere che la chiesa non venga costruita nell’area individuata», spiegano il gruppo di Sinistra Italiana e di Collegno Bene Comune.
«Purtroppo su questa vicenda si è giocata una partita politica da parte di un consigliere di opposizione, che ha strumentalizzato la vicenda per iniziare la propria campagna elettorale, a undici mesi dalle elezioni del 2024», dichiara Francesco Liguori, Segretario del circolo di Sinistra Italiana Collegno.
«Sono comparse sui vari social network, in pochi giorni, svariate affermazioni non attinenti alla realtà dei fatti, che hanno ulteriormente animato i cittadini, spaventati da affermazioni tuttavia prive di fondamento: “Gli ambientalisti toglieranno l’80% del verde del lotto di terreno” e “Gli edifici che potranno costruire potranno essere alti fino a 7 piani”: è sufficiente leggere il testo della proposta di delibera per verificare che quanto affermato non corrisponde alla realtà», continua Tiziana Manzi, consigliera comunale capogruppo di Collegno Bene Comune.
«A fronte di un tale livello di manipolazione della realtà e di strumentalizzazione politica, avremmo auspicato un atteggiamento ben diverso dal PD di Collegno, che ha un'ampia maggioranza in Consiglio comunale», dichiara Roberto Bacchin, Segretario provinciale di Sinistra Italiana e collegnese: «Quella delibera rappresentava un progetto di pubblico interesse, che avrebbe riqualificato un’area abbandonata da troppi anni, ed è stata ritirata sulla base di motivazioni non reali e a causa di reazioni di pancia cavalcate da qualche misero politicante. Quanto accaduto - conclude Bacchin - non è all’altezza della storia di accoglienza e di inclusione di Collegno, è una triste pagina per la nostra città».