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Si va verso l'ampliamento dell'inceneritore del Gerbido a Torino, il termovalorizzatore che si trova ai confini fra Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli.

L’Autorità Rifiuti Piemonte ha infatti avviato il procedimento ricognitivo riguardante la nascita di una quarta linea da 143.512 tonnellate all'anno, chiedendo al Consorzio di Area Vasta Torino di esprimersi in merito.

Pro Natura esprime forti perplessità. «La combustione in questi impianti, ogni 1000 chili di rifiuti bruciati, emette da 935.4 a 1.040 chili di anidride carbonica a camino, comporta almeno 561.200–624.000 tonnellate all'anno di anidride carbonica in atmosfera per aver bruciato rifiuti anziché selezionarli e recuperare materia, e pur considerando il 50% di anidride carbonica di origine biogenica, l’aumento di emissioni contrasta con i piani Europei per la massima riduzione possibile dei gas climalteranti e l’obiettivo della Città di Torino sottoscritto con il Climate City Contract per la neutralità climatica anticipata al 2030 anziché al 2050».

«Un inceneritore pensato oggi, entrerà in funzione, se va bene, oltre il 2030. Incenerire con o senza cogenerazione significa comunque considerare l’atmosfera come una “discarica” gratuita, la preoccupazione va alle scorie pesanti che sono dichiarate “inerti” e quindi “riciclate” come fossero sabbia e ghiaia, mentre si glissa sulle tonnellate di ceneri della linea fumi, rifiuti speciale pericolosi, che vanno in discarica geologica, quindi ci vuole ancora almeno una discarica anche con l’inceneritore, oltre a tonnellate di acqua industriale».

«Importante sottolineare - secondo Pro Natura - la probabile reazione dei cittadini ad un nuovo inceneritore non necessario: vedrebbero sprecato il loro impegno a ridurre e differenziare profuso in questi anni di “educazione”, tanto più a fronte di una diffusa carenza nella applicazione della tariffazione puntuale corrispettiva che alimenta il continuo aumento della TARI in vari Consorzi di Area Vasta. Investire gli stessi 400 miliardi di euro in tariffazione puntuale, in prevenzione e miglior differenziazione potrebbe aver maggior probabilità di successo nel raggiungimento degli obiettivi ambientali riduzione degli scarti e di Circolarità Economica, rispettando contemporaneamente la gerarchia europea di gestione rifiuti».