A seguito dell’incontro del 12 luglio, convocato dal Direttore Generale Dall'Occo per affrontare il tema della riapertura del punto di primo intervento di Venaria Reale e della possibile costituzione temporanea di un presidio ambulatoriale distrettuale, i sindaci del Distretto Area Metropolitana Nord (Alpignano - Druento - Givoletto - La Cassa - Pianezza - San Gillio -Val della Torre - Venaria Reale) hanno analizzato la proposta. Hanno quindi stabilito di trasmettere una lettera alla Direzione Generale formulando una serie di osservazioni.
«L’Asl To 3 dovrà dare priorità a tutte quelle attività volte alla riapertura del PPI nei tempi indicati sul verbale dell'incontro del 12 luglio 2021 da parte del Direttore Generale (1 ottobre 2021). Chiedono inoltre di essere puntualmente informati sul cronoprogramma delle azioni intraprese relativamente alle procedure concorsuali per l'assunzione e/o per la formazione dei medici emergentisti necessari per la riapertura del PPI. L'obiettivo dovrà essere quello di ripristinare, nel minor tempo possibile, la struttura originariamente prevista dall’organigramma che consentiva un servizio di apertura del PPI h24.
Ritengono non idonea la realizzazione di un presidio ambulatoriale distrettuale in quanto non essendo un servizio di emergenza, ma esclusivamente ambulatoriale, potrebbe ingenerare errate aspettative da parte dell'utenza col rischio di ricevere pazienti in condizioni non gestibili dal personale presente. Il PAD potrebbe inoltre drenare risorse umane utili in questo momento all'erogazione di servizi ambulatoriali essenziali, ragion per la quale preferiamo che tutti gli sforzi dell’ASL siano in questa fase incentrati su una pronta riapertura del PPI. Si è chiesto di valutare, fino alla riapertura del PPI, una postazione di Guardia Medica diurna capace di dare una prima risposta a coloro che dovessero presentarsi per prestazioni di bassa intensità non urgenti. Viene ritenuta essenziale altresì la presenza nella struttura di Via Don Sapino di un'ambulanza medicalizzata pronta ad intervenire nel caso si presentassero comunque situazioni gravi che richiedessero un celere trasporto presso il DEA più vicino.
Infine richiedono che vengano già previste sedi alternative sul territorio dell’ASL per l'eventuale costituzione di Covid Hospital in caso di peggioramento delle condizioni epidemiologiche nel prossimo autunno. Una nuova trasformazione in Covid Hospital rallenterebbe nuovamente la ricostituzione di un PPI lasciando nuovamente scoperto un bacino di popolazione di circa 100,000 utenti. Tutti i Sindaci sottolineano come questo territorio sia stato negli anni puntualmente penalizzato in termini di riduzione e soppressione di servizi sanitari. Le strutture ospedaliere più complesse sono difficilmente raggiungibili a causa di una carente rete di trasporti pubblici penalizzando in particolar modo gli anziani e le persone non automunite.
La pressione sulle amministrazioni comunali, dopo quasi un anno di chiusura, è ormai insostenibile pertanto è necessario procedere con massima urgenza al ripristino dei servizi ambulatoriali ancora non attivi e – appunto – all'espletamento delle procedure per il ritorno ad un pieno organico della struttura».