Galleria fotografica

L’annuncio della partenza della Vuelta a España da Venaria Reale, con quattro tappe in Piemonte (Venaria-Torino; Alba-Limone Piemonte; San Maurizio-Ceres e Susa-Francia con percorso che sarà svelato a Madrid nelle prossime settimane) ha entusiasmato non solo appassionati di ciclismo e sindaci ma anche l’Uncem, ovvero l’Unione nazionale comuni comunità enti montani.

«La grande partenza della Vuelta Espana dal Piemonte a fine agosto 2025 è una bellissima notizia per le montagne e per i territori», lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale.

«Lavoriamo da moltissimi anni sull'emulazione delle corse del ciclismo professionista, che hanno visto la Regione Piemonte investire come mai prima. Con decine di grandi tappe del Giro, le partenze dalla Venaria, la terza tappa del Tour quest'anno, e ora la Vuelta, novità assoluta per l'Italia. È una cosa molto positiva. Il ciclismo è montagna, la montagna è ciclismo. Le tappe di Ceres, sul percorso della storica Ciriè-Pian della Mussa, e poi Limone Piemonte, dove abbiamo registrato storiche grandi imprese, ma anche il tratto di wine-stage tra le colline dei grandi vini, sono preziosissime per esaltare i territori e le gesta dei campioni. Che come sappiamo possono essere emulati. Gli appassionati di tutto il mondo non aspettano altro. Lo abbiamo detto e scritto nella guida delle 28 tappe, per andare sulle strade del grande ciclismo, che abbiamo presentato lo scorso anno. E che è dunque attualissima», evidenziano Bussone e Colombero.

«La partenza della Vuelta e l'accordo del Piemonte con ASO sono importantissimi - prosegue Colombero - Ringraziamo come Uncem il Presidente Cirio, con tutto lo staff dei Settori Sport, Turismo e Montagna. Ci crediamo profondamente in queste operazioni. Dobbiamo lavorare per promuovere l'emulazione. Ci sono milioni di appassionati di ciclismo pronti a venire qui con le loro bici, a fare quei passi alpini, quelle strade tra i vini migliori del mondo. C'è un ciclismo moderno che guarda al Piemonte come terra che dà emozioni nelle corse e per chi percorre quelle strade il giorno prima o il giorno dopo. Sempre di più dobbiamo agire come Comuni e Unioni montane per chiudere strade al traffico delle auto e lasciarle solo ai ciclisti, come sta facendo Terres Monviso ad esempio. Un modello. Possiamo fare ancora di più e come Uncem crediamo profondamente nel ciclismo da emulare, bellissimo, sulle nostre montane. Anche con e-bike da strada, che stanno prendendo piede con itinerari sulle orme dei campioni, da Coppi a Balmamion, da Pantani a Felline, da Ganna a Pogacar. Il Piemonte è ciclismo!».